Con
l'approvazione dell'Ente italiano del farmaco
NUOVA
OPZIONE TERAPEUTICA
PER
ALCUNI TUMORI AL SENO

Abemaciclib
è una molecola ideata e studiata dai ricercatori della Lilly e che
ora viene rimborsata anche in Italia dall'Aifa a tutti quei pazienti
che possono trarne beneficio.
Una conferma
dopo i risultati di sicurezza ottenuti dallo studio MonarchE,
presentati al Presidential Symposium dell'ultimo Congresso della
European Society for Medical Oncology e pubblicati anche dal Journal
of Clinical Oncology.
“Questo
studio è una delle novità più importanti degli ultimi vent'anni
per molte donne con tumore al seno - fa presente Valentina Guarneri,
professore associato di Oncologia medica all’Università di Padova
- in molte di queste pazienti sono aumentate significativamente la
sopravvivenza e le probabilità di guarigione”.
“Sappiamo
per certo - aggiunge Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna
Italia - che una donna colpita da tumore al seno, specie in fase
iniziale e a rischio di recidive, vive quotidianamente sentimenti di
incertezza e di paura per il futuro suo e dei suoi familiari, perché
non sa se e quando la malattia potrà ripresentarsi, di conseguenza
contare su nuove terapie è determinante per la sua serenità, ma
anche per la necessaria aderenza alle cure, con la speranza di una
guarigione”.
Lo studio
MonarchE prese in carica tempo fa 5.637 donne e uomini con carcinoma
mammario ad alto rischio, in 600 centri di 38 Paesi. L'alto rischio è
legato alla diffusione dei linfonodi in tumori già di grandi
dimensioni. Le pazienti sono state trattate per due anni e la cura
continuerà ancora per 5-10 anni.
In ambito
preclinico, la somministrazione orale di Abemaciclib (compresse di
150 mg, due volte al giorno senza interruzioni) ha determinato una
notevole riduzione delle dimensioni del tumore.
“Si parla
di tumore al seno in fase iniziale quando non c'è stata diffusione
metastatica - spiega Lucia Del Mastro, docente di Oncologia medica
all'Università e all'Ospedale San Martino di Genova - in genere dopo
l'intervento chirurgico al seno, per una serie di fattori che ci
aiutano a capire quale è il rischio di% metastasi, si decide il
trattamento post-operatorio più appropriato, cioè adiuvante”.
Sono il 15%
le donne operate che si sottopongono a un trattamento con
Abemaciclib, aggiuntivo alla terapia endocrina.
Da oltre
cinquant’anni, Lilly si dedica alla ricerca di farmaci e forme di
assistenza che consentano di migliorare la vita dei pazienti
oncologici, ma anche di coloro che si prendono cura di loro.
L'azienda è fermamente decisa nel portare avanti in tutto il mondo
questa eredità. Per ulteriori informazioni sull’impegno di Lilly
nella lotta contro il cancro c'è il sito
https://www.lillyoncology.com.
Giancarlo
Sansoni