Dispositivo
salvavita per i soggetti a rischio
SHOCK
ANAFILATTICO COME
DIFENDERSI

Per una
corretta gestione dell’anafilassi in situazioni del genere è
fondamentale riconoscerne i primi sintomi ed iniziare subito il
trattamento con la somministrazione di adrenalina iniettabile, in due
momenti come raccomanda l'Energia Europea per i Farmaci (EMA).
Ai pazienti
a rischio, perchè allergici, il medico di famiglia o il medico
specialista sono autorizzati a prescrivere la doppia confezione,
pronta anche per l'autosomministrazione.
In Italia,
l'accesso a questi dispositivi salvavita non è uguale in tutte le
Regioni e molti pazienti a rischio di shock anafilattico devono
provvedervi a proprie spese, con l'ulteriore difficoltà che per
l'adrenalina, essendo un farmaco in Fascia H, è richiesta da parte
del farmacista la prescrizione del medico.
Tenendo
conto di tutte queste difficoltà, è stato lanciato nei giorni
scorsi a Roma, per interessamento del senatore Giovanni Berrino,
l'evento istituzionale “Shock-Anafilassi: reazioni consapevoli”,
promosso da Food Allergy Italia APS, con i patrocini di due Società
italiane di allergologia, la Federazone dell'Ordine dei farmacisti e
Cittadinanzattiva.
Dell’organizzazione
dell'evento si è presa cura Pharmalex. Antonella
Muraro, direttore del Centro di specializzazione regionale per lo
studio e la cura delle intolleranze alimentari all'Ospedale di
Padova, da esperta ha dichiarato: “L''anafilassi è una reazione
allergica molto grave a comparsa improvvisa; fattori scatenanti
possono essere degli alimenti, punture di imenotteri (api, vespe,
calabroni), alcuni farmaci; l’unico trattamento efficace è la
somministrazione immediata, per via intramuscolare, di adrenalina. È
pertanto essenziale che a questi pazienti venga prescritta una
terapia d’emergenza nelle dosi corrette, come indicato in tutte le
Linee Guida internazionali”.
La gestione
dei soggetti a rischio di anafilassi comporta dei costi notevoli,
molte volte personali per il paziente e la sua famiglia, dovuti a
visite mediche, esami diagnostici, viaggi verso strutture sanitarie
specializzate, oltre al costo di quei farmaci che non sono sempre
coperti dal Servizio sanitario nazionale.
“La
riclassificazione del farmaco salvavita in Fascia A - conclude il
professor Francesco Saverio Mennini, direttore del Centro studi
internazionali per la ricerca economica applicata alla sanità del
Ceis di Tor Vergata a Roma - è determinante per il suo reperimento
anche nelle farmacie, assicurando così per i pazienti a rischio una
continuità terapeutica”.
Giancarlo
Sansoni